Enzo Anghinelli, curiosità sui croati del Milan

I croati del Milan? Grandissimi campioni, stando a quanto leggiamo in questo bell’articolo firmato dai ragazzi del blog di Enzo Anghinelli, tifoso rossonero molto attivo nella nostra community Facebook della curva sud.

L’ultimo croato ad approdare a Milanello è stato, lo scorso anno, Mario Mandzukic, non riuscendo a fornire l’apporto sperato prima del ritiro dl calcio giocato. L’ariete balcanico era arrivato al Milan a far compagnia ad Ante Rebic, in rosa dal 2019 dopo esser stato prelevato dall’Eintracht di Francoforte. I due attaccanti sono solo gli ultimi di una lunga lista di calciatori croati che hanno vestito la maglia rossonera.

Il più importante è stato senza dubbio Zvonimir Boban. Il trequartista di Imotski, ricorda Enzo Anghinelli, ha onorato la maglia rossonera per 8 stagioni vincendo da protagonista la Champions League nel 1994 e ben quattro scudetti, l’ultimo dei quali nel 1999. Boban è tornato al Milan, anche come dirigente, nel 2019 per sostituire Leonardo, ma il suo rapporto con la nuova società si è rivelato tutt’altro che semplice, fino all’epilogo che l’ha visto licenziato per giusta causa a causa di alcune divergenze con Gazidis unite alle accuse di aver divulgato informazioni riservate. Il caso è finito in tribunale e si è concluso con le sentenze di gennaio e ottobre ’21 che hanno obbligato il Milan a risarcire Boban di circa 4 milioni di euro a titolo di danno patrimoniale. Un altro croato che nel Milan ha vissuto i migliori anni della propria carriera, pur non giocando molto, è Dario Simic. Il duttile difensore non ha mai rubato gli occhi agli spettatori, ma è stato senza dubbio un giocatore sempre pronto a subentrare, quando chiamato in causa. 

Con i rossoneri è il croato che ha vinto più titoli in assoluto: uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, due Champions League, due Supercoppe Europee e una Coppa del mondo per club. Tornando a tempi più recenti un ruolo importante l’ha avuto Mario Pasalic. Giunto a Milano giovanissimo, in prestito dal Chelsea, viene ricordato principalmente per il gol segnato nella lotteria dei rigori finale contro la Juventus e che ha permesso al Milan di conquistare la Supercoppa Italiana 2016/17. In campionato parte dietro a Montolivo e Kucka, ma riesci durante la stagione, a guadagnarsi con Montella un grande spazio che lo porta a siglare 5 gol in 24 partite. A fine campionato però, la nuova dirigenza della proprietà cinese, decide di non riscattarlo preferendo altri colpi più altisonanti e Pasalic finisce in prestito in Russia allo Spartak, dal quale torna a Londra dopo due stagioni e viene acquistato dall’Atalanta. Tra i nomi acquistati da Mister Lì troviamo, invece, Nikola Kalinic. Arrivato a Milano con tante speranze, dopo le due grandi stagioni a Firenze, si rivela una totale delusione tanto da indurre i rossoneri a cederlo all’Atletico Madrid nell’estate 2018 per la metà del prezzo a cui l’aveva acquistato. Il centravanti non è stato, però, l’unico a non riuscire a lasciare il segno nei rossoneri. Dario Smoje nel ’97 inanella solo 9 presenze dopo esser stato fortemente voluto fortemente da Capello che vedeva in lui un giocatore molto simile a Collovati, Strinic arriva nel 2018 a parametro zero dalla Sampdoria, ma tra infortuni e un grave problema cardiaco non scende quasi mai in campo, mentre Alen Halilovic, visto da molti come una grande promessa, gioca solamente 3 partite in Europa League prima di lasciare il Milan solamente dopo mezza stagione.

Il caso più curioso riguarda, invece, Drazen Brncic. Nel Milan del 2000/2001 colleziona 5 presenze in campionato ma ha avuto l’onore di essere il giocatore scambiato con l’Inter che ha permesso di portare in rossonero Andrea Pirlo. Inutile dire ora quale delle due squadre sia uscita vincitrice dalla trattativa di mercato, neppure Enzo Anghinelli ha saputo rispondere a questa domanda.